Il teatro è la più antica delle arti. Già dall’antica Grecia, drammi e commedie venivano messe in scena per indurre le persone a esorcizzare l’eccesso delle proprie emozioni. A Roma, dall’anno 2018, è stato ideato e messo in campo un importante progetto teatrale, incentrato sull’incredibile storia della “poetessa dei Navigli”: Alda Merini.
L’esperienza biografica della poetessa contemporanea più letta, e più condivisa da un pubblico vasto, diverso per età, ha indotto Margherita Caravello e Antonio Nobili, gli ideatori del progetto, a voler indagare, ad ampio spettro, i tantissimi aspetti della sua esistenza.

Margherita Caravello

Margherita Caravello

Antonio Nobili

Antonio Nobili

Margherita Caravello, laureata in teatro e arti performative, nell’ambito teatrale ricopre svariati ruoli, dal palcoscenico alla produzione.
Tra i tanti progetti di successo, nel 2021 ha pubblicato un libro incentrato proprio su Alda Merini.

Copertina del libro di Margherita Caravello

Copertina del libro di Margherita Caravello

Antonio Nobili è attore, autore, regista, pedagogo e produttore.
Si tratta di tre spettacoli teatrali, che raccontano un’Alda Merini inedita: quattro giorni immaginati a casa della poetessa; il suo essere disobbediente per amore contro il pregiudizio del “normale”; i tempi della scuola, i suoi primi impieghi, la vocazione poetica, la ricerca di un amore, purché fosse autentico, le incomprensioni con i genitori, i primi consulti con filosofi e psichiatri, il tempo del manicomio, fino alla popolarità televisiva- che l’ha vista domare la curiosità mediatica- e i suoi straordinari versi.
Gli spettacoli, portati in tournée a livello nazionale- con le attrici protagoniste Antonella Petrone, Giorgia Trasselli e Laura Garofoli- denominati “Dio arriverà all’alba”, “Indagine su Alda Merini- Non fu mai una donna addomesticabile”, “Un caffè con Alda Merini-L’inizio della storia“, intendono suggerire un invito al pensiero critico, un percorso di costruzione dell’identità, capace di accogliere la diversità come valore aggiunto, e di guardare al mondo in maniera poetica.

Come nasce questo entusiasmante progetto?

Il progetto è nato attraverso la richiesta di Antonella Petrone, una grande attrice, nonché nostra amica, che sentiva l’esigenza di ‘attraversare’ il personaggio di Alda Merini, per entrare in contatto con alcune dimensioni di sé stessa che, probabilmente, non aveva mai esplorato nel miglior modo possibile. Leggendo le parole della poetessa, l’attrice ha trovato importanti input, chiavi di emancipazione, relativamente ad alcuni dolori. Lo spettacolo, di cui è stato autore e regista Antonio Nobili, con cui io ho avuto l’onore di collaborare, ha avuto un successo incredibile, che, attraverso il passaparola, ci ha portati in tournée nazionale. Durante le restrizioni causate dalla pandemia, abbiamo rafforzato la nostra presenza sui social network, organizzando molte dirette, in cui ci siamo focalizzati su molte tematiche legate alla poetessa: il suo rapporto con il femminile, con il maschile, con l’infanzia, con la fede, con il matrimonio, con la gente, con la televisione. Tutto questo ha portato molto in alto l’attenzione del pubblico: ci si è avvicinati, sempre di più, alla narrazione della storia di questa grande donna, riconoscendone la straordinarietà nella sua libertà, che essa ha conquistato tramite le parole, e il coraggio, con il quale ha affrontato le altre facce di questa sua libertà, tra cui pregiudizi, emarginazione, incomprensione, isolamento (…) È stato meraviglioso focalizzarsi soprattutto sulla sua rinascita.

Quali sono state le emozioni prevalenti da parte dal pubblico?

Alcune persone sono uscite dallo spettacolo piangendo, fortemente emozionate. L’accoglienza di un segno, l’abilità di essere preparati a captare gli avvenimenti all’interno dello spettacolo, richiede prontezza. Il teatro è uno strumento che favorisce questo tipo di attenzione: avviene nel qui e ora, è totalizzante.

Avete mai pensato di fare una tappa in Basilicata?

Ci parlano della Basilicata come una regione affascinante e ricca di attrattive, vogliamo assolutamente fare una tappa in questa regione. Vogliamo portare il nostro spettacolo teatrale ovunque, crediamo molto nel nostro lavoro e nelle reazioni delle persone che hanno l’occasione di far parte del pubblico.

Lei ha pubblicato un libro di gran successo, intitolato “Indagine su Alda Merini: non fu mai una donna addomesticabile”. Attraverso questo libro, molti lettori hanno tratto uno spunto per guardarsi dentro.

Ho pensato di raccogliere tutti i vari focus, estrapolati dalla storia di Alda Merini, che potessero rivolgersi alle persone, e l’ho fatto nella fase della pandemia, un momento di grande fragilità, di perdita delle convenzioni, così come delle convinzioni, con l’auspicio di poter trarre, da una situazione drammatica, qualcosa di costruttivo, proprio come ha fatto, nella sua vita, Alda Merini. Il libro è diventato un excursus della sua storia attraverso dei parallelismi con altre figure, mirate ad amplificare il senso di quella esperienza. Molti lettori hanno apprezzato il mio lavoro, si sono emozionati in maniera profonda, e si sono incuriositi verso altre prospettive della figura della poetessa. Abbiamo deciso, quindi, all’interno dello spettacolo teatrale, di raccontare il suo rapporto di amicizia con Giuseppe d’Ambrosio Angelillo, che è stato un grandissimo filosofo, suo amico, che ha raccolto tante testimonianze da parte della poetessa, molto poco conosciute rispetto alle sue opere classiche. Come ultima fatica, prima di morire, Angelillo ha pubblicato un romanzo, intitolato “Alda”, ad oggi irreperibile, più di millecinquecento pagine.
Sono molto felice di tutto questo.

Il fenomeno della catarsi nel teatro: cosa ne pensa?

La catarsi è conosciuta sin dai tempi del teatro greco. Nel marzo 2023, è stata dimostrata scientificamente. Un gruppo di persone sconosciute, sedute e attente ad assistere a uno spettacolo teatrale, hanno rilevato come, in quel momento, anche i parametri fisiologici, come il respiro o il battito del cuore, si allineassero, a causa della partecipazione comune all’evento. La potenza di trasformazione, del teatro, può davvero cambiare determinati schemi abituali. I neuroni specchio, tramite i quali l’essere umano impara imitando, permettono di trarre beneficio dall’esperienza altrui, facendola “sentire” a livello emotivo, grazie a una narrazione che è contenutistica, e capace di far leva sulle emozioni. 

Progetti per il futuro?

Il progetto su Alda Merini sta attraversando varie trasformazioni, pensiamo di coronare il tutto con un’ultima produzione, che vada ad attingere a tutte le bellezze: verrà lanciata l’anno prossimo. Al di là di Alda Merini, Antonio Nobili sta lavorando a uno spettacolo biografico su Modigliani, che ho avuto il privilegio di leggere in anteprima. Inoltre, io mi occuperò di laboratori di teatro per pazienti psichiatrici, ragazze con disturbi del comportamento alimentare. Penso che sia importante focalizzarsi su queste tematiche, fare la propria parte. Ritengo che la straordinaria sensibilità, e il “sentire”, di chi soffre di questi disturbi, vada ‘canalizzato’ in maniera più funzionale, per evitare la sofferenza.

di Carmen Piccirillo