Per quanto il fuoco sia uno dei quattro elementi presenti nelle cosmogonie, incendi che si susseguono a cadenza giornaliera in tutto il patrimonio boschivo italiano empiricamente non sono il sintomo di cause naturali. Complice una siccità pesantemente prolungata per tutti i mesi estivi, rimane il sospetto in ogni comune cittadino che gli inneschi dei fuochi siano “pianificati”. Come si evince dal dossier “Ecomafia 2021” di SISEF (Società Italiana di Selvicoltura ed Ecologia Forestale): nel 2020 +18,3% di territorio nazionale bruciato, +8,1% di reati accertati tra incendi dolosi e colposi rispetto al 2019; distrutti complessivamente 62.623 ettari. Ben l’82% della superficie boscata e non boscata data alle fiamme e il 54,7% degli illeciti rilevati si concentrano tra Campania, Sicilia, Calabria.
Quali sarebbero le cause dei roghi dolosi? Vediamo in due punti.
1 – Vi è il business classico degli incendi appiccati in zone interessate alla speculazione edilizia. Accade che un podere boschivo demaniale – protetto da limitazioni da parte del legislatore – una volta distrutta può cambiare la destinazione d’uso grazie all’amicizia e all’accordo tra amministratori locali e affaristi privati. Il terreno può così essere venduto a privati a prezzi da “terreno agricolo” e rapidamente trasformato in “edificabile”. Ovviamente è solo il primo aspetto all’italiana, anche antico, se pensiamo che Francesco Rosi lo ha magistralmente raccontato in “Le mani sulla città”.
2 – Un secondo aspetto, come segnalato dal Globalist, spiegherebbe anche i “tagli” a stipendi, mezzi e attrezzature subiti dal corpo dei Vigili del Fuoco. Si tratta sempre un affaire privato, ma più furbo, riguardante questa volta di società aggiudicatarie, mediante finanziamenti pubblici, di appalti per lo spegnimento degli incendi. La loro azione sarebbe quella di un consorzio monopolistico che incassa cifre da capogiro per ogni ora di intervento: 15.000 euro l’ora per un Canadair, 5.000 per un elicottero. Allora cosa può sostenere il carrozzone di manutenzione mezzi, pagamento di piloti, meccanici specializzati e profitto per i titolari se non l’ESSERCI CERTO degli incendi?
Entrambi gli aspetti sono due facce di una stessa medaglia: una follia generalizzata aggravata, non distante dalla realtà distopica raccontata da Ray Bradbury in Fahrenheit 451.