Come in letteratura, anche nell’arte il tema del sogno è stato ampiamente sviluppato da molti artisti.
Il confine tra realtà e sogno è molto sottile: l’autore delle opere ha il compito di fare da mediatore ed interprete.
Lo sa bene l’artista rionerese Armando Grieco, che, da sempre, attraverso le sue opere, dona nuove prospettive a chiunque abbia voglia di avvertire la bellezza e il mistero di un’emozione. Autodidatta, da sempre attratto dall’arte nella sua totalità, ha frequentato l’istituto d’arte della sua città, e, anno dopo anno, si è addentrato nell’affascinante mondo della pittura, che ha contribuito al nutrimento della sua anima intensa.

“Bimbi nel tempo”, opera di Armando Grieco
Nei suoi dipinti è possibile ammirare la bellezza del paesaggio, della natura, del ritratto, della spiritualità, ma soprattutto della psiche dell’essere umano, con tutte le sue criptiche caratteristiche.
L’aspetto più importante, nei quadri di Grieco, è proprio quello onirico: in molte opere rappresenta la sua città, Rionero in Vulture, e lo fa donando a essa una nuova veste, dimostrando così, il suo forte attaccamento verso la sua terra. Ritiene, infatti, che debba essere molto più valorizzata, apprezzata, e protetta: “Attraverso i dipinti che rappresentano Rionero in una nuova veste- dichiara l’artista-voglio veicolare un importantissimo messaggio: la mia città merita grande sensibilità e attenzione, cerco di esortare al rispetto verso il territorio, e soprattutto alla sua riqualificazione. Amare il luogo in cui si vive significa amare anche sé stessi”.
I suoi quadri sembrano suggerire un approccio sereno e giocoso verso la vita, ma l’artista è capace anche di proiettarsi nelle tematiche più serie, attraverso le quali l’osservatore trae importanti spunti di riflessione.
“Ho scoperto il mio coinvolgimento verso l’arte– spiega Grieco- sin da bambino: mi piace affermare che l’arte ha scoperto me. Dentro di me, l’amore verso l’arte è primordiale, è qualcosa che non scemerà mai. È diventata, passo dopo passo, la colonna portante della mia vita. Le emozioni che provo dentro di me lo confermano costantemente.
Mi sono sempre ispirato, in prevalenza, agli artisti Van Gogh e Antonio Ligabue. Entrambi mi hanno trasmesso tanto. Mi ha colpito, e a fondo, la loro storia umana, il loro profondo dolore, quel dolore che non ha mai spento la loro voglia di produrre arte”.
Recentemente, l’artista ha partecipato con grande entusiasmo- esponendo tre dipinti- al primo Festival degli Autori a Rionero in Vulture, progetto di notevole rilievo culturale ideato e messo in campo dal Centro Studi Leone XIII, associazione culturale presieduta da Pasquale Tucciariello. All’iniziativa hanno aderito ben sessanta espositori, tra editori, pittori, scrittori, scultori e altri artisti.
L’ultima opera di Armando Grieco, è stata da lui denominata “Bimbi nel tempo”: osservarla attentamente significa poter deviare la mente dalla realtà, per immergersi in un mondo fatto di pace, di libertà.

“Bimbi nel tempo”, opera di Armando Grieco
“Il sogno, nell’arte e nella mia vita- conclude Grieco– rende la mia interiorità carica di svariate emozioni, costantemente accesa. Si tratta di una fiamma che niente e nessuno potrebbe spegnere. È impossibile occuparsi di arte quando dentro di sé non è intrinseca la capacità di sognare. La realtà può deludere, può provocare tristezza, lacrime, dolore. La fantasia, il sogno salvano la vita, rendono l’essere umano capace di oltrepassare le barriere della banalità. Il mio quadro ‘Bimbi nel tempo’ è un augurio: ritrovare la capacità di vedere il mondo con gli occhi di un bambino. Quando diventiamo adulti, dimentichiamo la purezza, la sincerità, e inizia la sofferenza. Vorrei che coloro che osservano il mio quadro, ricordino l’importanza di ascoltare il proprio bambino interiore”.

Armando Grieco