di Carmen Piccirillo

Antonello Di Pinto, di origini lavellesi, è un artista, intercettatore di opere d’arte, docente, e scrittore. È stato il protagonista di un’incredibile vicenda, che ha suscitato clamore in tutto il mondo dell’arte: ha ritrovato, grazie alla sua profonda intuizione, un anno e mezzo fa circa, un’opera di Caravaggio in Spagna, a Madrid, presso la Casa D’Aste Ansorena. Attualmente si discute della possibilità di portare questo capolavoro in Italia, con una temporanea esportazione per una mostra. La personalità di Antonello Di Pinto è poliedrica, spazia, in maniera lodevole, tra più campi.

Anche nelle vesti di scrittore è capace di attrarre il lettore all’interno di affascinanti “mondi”, per nulla scontati. In precedenza, molte sue pubblicazioni hanno riscosso un gran successo, come il suo accattivante romanzo pubblicato nell’anno 2016, intitolato “Il trentesimo passaggio”.
Durante la pandemia, ha lavorato al suo ultimo libro, un noir, pubblicato di recente: “Archangel- Il sottile confine tra giustizia e vendetta”.

Edito da Armando Curcio Editore, il romanzo si incentra sulla vita di un uomo qualunque, che viene profondamente segnata dall’uccisione della figlia e della moglie, durante una rapina in casa: Gennarino Amore, il protagonista, è un portiere di notte, ma si trasformerà in un vero e proprio giustiziere, in un “Arcangelo” in difesa dei deboli. Esortato dalla sua stessa ira, tenta di fare in modo che i delitti non restino impuniti. “La figura di Gennarino Amore– dichiara Antonello Di Pinto- vuole veicolare un messaggio importante, ovvero la forza del bene, così come del male: due energie che si contrappongono tra loro dall’alba dei tempi. Il male, nella sua massima espressione, ha trovato sempre, nella storia dell’umanità, il bene che riesce a contrastarlo. Vi è una forza contraria, che crea, inevitabilmente, un equilibrio nella storia dell’universo. L’input che mi ha indotto a scrivere questo libro– aggiunge- è stato il senso di impotenza, che tutti proviamo al cospetto di notizie drammatiche che giungono continuamente dai media, relative a persone che subiscono delle grandi violenze. Sapere che coloro che commettono queste violenze riescano a farla franca, è qualcosa di impossibile da accettare. In alcuni casi, vengono arrestati, ma, dopo qualche anno, è facile vederli nuovamente in piena libertà. Le famiglie dei malcapitati, invece, soffrono terribilmente per ciò che hanno subito. Emerge, dentro di me, una rabbia, che provoca svariate domande: perché non esiste un’energia misteriosa che possa porre fine a questi mostri? La giustizia s’inceppa spesso, eppure io ho sempre sperato in essa”.

Antonello Di Pinto

L’autore ha scelto la città di Roma per la prima presentazione del suo romanzo: l’evento è previsto per il 14 luglio, alle ore 18.30, presso la Galleria della Pigna, palazzo Maffei Marescotti, in via della Pigna, n.13/A.