Monsignor Giorgio Bertin, amministratore apostolico a Mogadiscio in Somalia, domani sarà in visita ufficiale all’Ospedale di Matera per incontrare il personale sanitario e i pazienti. La visita si inserisce nel contesto della collaborazione tra la Diocesi di Matera-Irsina e la Caritas Somalia, che da anni sostiene progetti umanitari e di sviluppo nel Paese africano. Monsignor Bertin, che è anche vescovo di Djibouti, porterà il suo saluto e la sua benedizione a tutti coloro che lavorano e si curano nell’Ospedale di Matera, esprimendo la sua gratitudine per il sostegno e la solidarietà che riceve dalla comunità materana.
Come ha detto Papa Francesco nel suo messaggio per la Giornata Mondiale della Pace 2021: “La fraternità ci porta a scoprire e ad accogliere l’altro come un fratello e una sorella, non come un concorrente o un nemico”. E come ha affermato Nelson Mandela: “La pace non è solo l’assenza di conflitto; la pace è la creazione di un’atmosfera in cui tutti possano prosperare, indipendentemente dalla razza, dal colore, dal credo o dall’origine”.
Giorgio Bertin è nato il 28 dicembre 1946 a Galzignano Terme, provincia e diocesi di Padova, in Veneto.
Ventottenne, ha ricevuto l’ordinazione sacerdotale il 7 giugno 1975 per l’Ordine dei frati minori.
Il 29 aprile 1990 è stato nominato, quarantatreenne, amministratore apostolico sede vacante et ad nutum Sanctae Sedis di Mogadiscio, a seguito dell’assassinio del vescovo francescano Pietro Salvatore Colombo, avvenuto il 9 luglio 1989.
Il 13 marzo 2001 Giovanni Paolo II lo ha nominato, cinquantaquattrenne, vescovo di Gibuti; è succeduto al settantaseienne monsignor Georges Marcel Émile Nicolas Perron, O.F.M.Cap., dimissionario per raggiunti limiti d’età. Contestualmente rimane anche amministratore apostolico di Mogadiscio. Ha ricevuto la consacrazione episcopale il successivo 25 maggio, presso la Cattedrale di Nostra Signora del Buon Pastore a Gibuti, per imposizione delle mani di Silvano Maria Tomasi, C.S., arcivescovo titolare di Asolo e nunzio apostolico a Gibuti, assistito dai co-consacranti Marco Dino Brogi, O.F.M., arcivescovo titolare di Cittaducale e delegato apostolico in Somalia, e monsignor Perron, vescovo emerito.
Forte la Sua dichiarazione su l’impegno umanitario nei Paesi del Terzo Mondo: ” chi è straniero e vuole aiutare la popolazione, attira gli sguardi di coloro che non vogliono l’intervento da parte della comunità internazionale e degli operatori umanitari”. Tra gli altri, citiamo l’accorato l’appello all’Unicef : “Se non si investe di più, ci troveremo di fronte alla morte di bambini su una scala che non si vedeva da mezzo secolo”