Il 23 novembre 1980, l’Irpinia fu colpita da un terremoto devastante che provocò 2.914 vittime, il ferimento di 8848 persone e causò l’evacuazione di 280mila cittadini dai centri abitati colpiti, oltre agli ingenti danni alle infrastrutture e alle abitazioni. Questo evento tragico rimane impresso nella memoria collettiva come un monito sulla necessità di adottare misure di prevenzione sismica adeguate. A distanza di oltre quarant’anni, il terremoto dell’Irpinia continua a fornirci preziose lezioni per migliorare la nostra preparazione e protezione contro i terremoti.

Comprendere la minaccia sismica

Il terremoto dell’Irpinia ci ha insegnato l’importanza di comprendere la minaccia sismica specifica di una determinata regione. Le analisi sismiche, la mappatura delle faglie attive e la valutazione della pericolosità sismica sono fondamentali per identificare le zone a maggior rischio e adottare adeguate misure di prevenzione. I terremoti possono colpire ovunque, anche regioni ritenute a basso rischio sismico, pertanto è cruciale essere preparati ovunque.

Costruzioni antisismiche

Il terremoto dell’Irpinia ha evidenziato le gravi conseguenze delle costruzioni non antisismiche. Gli edifici costruiti senza tener conto delle norme antisismiche sono risultati particolarmente vulnerabili, causando un alto numero di vittime. È fondamentale investire nella progettazione e nella costruzione di edifici in grado di resistere alle forze sismiche. Norme antisismiche rigorose e controlli adeguati devono essere applicati per garantire la sicurezza delle strutture e delle persone che le abitano.

Educazione e sensibilizzazione

Dopo il terremoto dell’Irpinia, è emersa la necessità di un’educazione sismica diffusa per la popolazione. Le persone devono essere informate sui comportamenti da adottare durante un terremoto, come mettersi in luoghi sicuri e seguire le procedure di evacuazione. La sensibilizzazione sulle misure di prevenzione e sulla preparazione di kit di emergenza può aiutare a salvare vite umane e a ridurre il panico durante eventi sismici.

Pianificazione del territorio

Dopo il terremoto dell’Irpinia, è emersa la necessità di una pianificazione del territorio adeguata per limitare l’insediamento di strutture vitali in aree ad alto rischio sismico. È importante considerare i fattori sismici nella pianificazione urbanistica, evitando la costruzione di infrastrutture critiche come ospedali o scuole in zone ad alto rischio. Inoltre, una pianificazione territoriale oculata può consentire di identificare le zone di sicurezza per l’evacuazione e creare percorsi di fuga adeguati.

Siamo maturati?

Il terremoto dell’Irpinia del 1980 ha rappresentato un momento di grande dolore e distruzione, ma ha anche costituito una lezione importante sulla necessità di adottare misure di prevenzione sismica adeguate. Dalla comprensione della minaccia sismica, all’adozione di costruzioni antisismiche all’educazione della popolazione, ci sono molti aspetti da considerare per ridurre il rischio sismico. L’Irpinia ci ricorda che non possiamo prevenire i terremoti, ma possiamo sicuramente prepararci e proteggerci meglio per ridurre al minimo il loro impatto sulla nostra vita e sul nostro territorio.

Abbiamo imparato la lezione?

Il rischio è che, a questa banale domanda, non ci sia una risposta esaustiva e, francamente, la risposta si preferirebbe non ascoltarla!

Giovanni Petilli