Giuseppe Vessicchio, conosciuto con il diminutivo di Beppe o Peppe, è un musicista, arrangiatore, direttore d’orchestra, compositore; personaggio televisivo principalmente attivo nell’ambito della musica leggera, particolarmente noto per il suo ruolo di direttore d’orchestra al Festival di Sanremo.
Compie i suoi primi passi nel mondo della musica nella “sua” Napoli, dove realizza dischi per cantanti come Buonocore, Bennato, Di Capri, Gagliardi e Sastri. Poco dopo, Beppe Vessicchio intraprende una prolifica collaborazione con Gino Paoli, con il quale scrive, a quattro mani, grandi successi come “Ti lascio una canzone”; “Cosa farò da grande”; “Coppi”. Partecipa a produzioni televisive come “Va’ pensiero”; “Club 92”; “Buona domenica”; “Viva Napoli”; “Note di Natale” (…)

Beppe Vessicchio
Dall’anno 1990, diventa una presenza costante al Festival di Sanremo, ricevendo, negli anni 1994, 1997 e 1998, il premio come miglior arrangiatore. Nell’edizione di Sanremo del 2000 viene premiato, per gli arrangiamenti, dalla giuria speciale presieduta da Luciano Pavarotti. E’ noto al grande pubblico anche per essere stato insegnante di musica e direttore d’orchestra nel programma televisivo Amici di Maria De Filippi. E’ stato arrangiatore per Roberto Vecchioni; Andrea Bocelli; Elio e le Storie Tese; Syria; Fiordaliso; Zucchero Fornaciari; Lorella Cuccarini; Avion Travel; Ron; Biagio Antonacci; Ornella Vanoni; Fred Bongusto; i Baraonna; Tom Jobim; Ivana Spagna; Max Gazzè; Valerio Scanu.
E’ stato presente, a Rionero in Vulture, nella giornata di oggi, 4 maggio, come ospite d’eccezione alla XVIII edizione del Certamen “Giustino Fortunato”, evento di caratura nazionale -dedicato all’opera del celebre meridionalista- organizzato e promosso dall’Istituto d’Istruzione Superiore Giustino Fortunato di Rionero, che nasce come sana competizione tra gli studenti di tutta Italia.
Maestro, un suo pensiero sul Certamen Giustino Fortunato di Rionero in Vulture.
Il confronto su temi così importanti, come quelli su cui si focalizza questa prestigiosa kermesse culturale, è doveroso, e sarebbe bello se fosse costante. Spero che questa edizione sia stata seguita da svariate persone, ma molti sono ancora lontani da questo tipo di approfondimenti: è prioritario affrontare i tanti argomenti che il Certamen evidenzia, come il concetto di comunità allargata, dei confini di cui essere consapevoli, per essere in grado di superarli, quando è necessario, senza timori, senza paure.

Vessicchio al Certamen G.Fortunato
Lei è conosciuto per essere stato il direttore d’orchestra per eccellenza del Festival di Sanremo: ha vinto più volte, dirigendo dal podio gli Avion Travel, Alexia, Valerio Scanu, Roberto Vecchioni (…) Qual è stata, negli anni, l’esperienza che tra le tante, le ha lasciato una forte emozione?
Ricordo le esperienze più sorprendenti, come la prima volta, così come quella con Elio e le Storie Tese, che hanno creato una vera e propria rivoluzione musicale: il risultato è stato meraviglioso.
Ricordo con piacere Roberto Vecchioni, che, a dispetto di tutti i giovani presenti sul palco (che avevano il vantaggio del televoto), ha vinto con il televoto: si è focalizzato, nella sua canzone, sui bambini e sui migranti, e sulla nostra incuria nei riguardi delle problematiche umane.
L’anno scorso, alla Scala di Milano, i Solisti Scaligeri hanno eseguito una sua composizione da camera. Una grande soddisfazione.
Certo, per me che ho lavorato per anni nella musica leggera è stata una bella soddisfazione, le porte della Scala di Milano sembrano quasi proibite. Ciò che è accaduto è stato casuale, non voluto, ma è stato un bel segnale perché è stato possibile “dialogare” all’interno di sistemi che sembrano chiusi: il mio è un “forellino” piccolissimo, eppure abbiamo aperto un dialogo, e spero che, quella membrana, si possa rendere più permeabile.
Ha dichiarato, in molte occasioni, di essere un uomo che crede molto in Dio.
Sono nato da due genitori molti cattolici: sono un religioso per tradizione, mi sento molto vicino alla parola di Cristo, mi piace l’idea del valore del bene.