Originario di Rionero in Vulture, l’artista autodidatta Armando Grieco, da sempre affascinato dall’arte nella sua totalità, ha frequentato l’Istituto d’Arte della sua città, e, anno dopo anno, si è addentrato nel coinvolgente mondo della pittura- nutrimento per la sua profonda anima- senza mai fermarsi.
Nei suoi dipinti è possibile ammirare la bellezza del paesaggio, della natura, del ritratto, della spiritualità, ma soprattutto la psicologia dell’essere umano, con tutte le sue misteriose ed emozionanti sfaccettature.
Un aspetto molto importante nei quadri di Armando Grieco è quello onirico, sognante. In molte opere rappresenta la sua città, Rionero, e la fa donando a essa una nuova veste, dimostrando, così, il suo grande senso di patriottismo e di rispetto verso la sua terra: ritiene che debba essere molto più apprezzata, valorizzata e protetta. I suoi quadri sembrano suggerire, più volte, un approccio sereno, armonioso verso la vita, ma l’artista è capace anche di proiettarsi nelle tematiche più serie, attraverso le quali è possibile trarre importanti spunti di riflessione.
Tramite la sua arte, Armando Grieco esprime la sua voglia di deviare la mente dalla realtà, a volte banale, noiosa e logorante, per immergersi nell’immaginifico: una vera e propria cura per l’interiorità, tendente a far scoprire, non solo a sé stesso, ma anche agli osservatori, nuovi ed entusiasmanti mondi.
Quando hai scoperto che l’arte sarebbe stata la tua strada?
Ho scoperto il mio forte coinvolgimento verso l’arte sin da bambino: mi piace affermare che l’arte ha scoperto me. Dentro di me l’amore verso l’arte è primordiale, è qualcosa che non scemerà mai. È diventata, passo dopo passo, la colonna portante della mia vita. Le emozioni che provo me lo confermano costantemente.
A quale artista ti sei ispirato durante il tuo percorso?
Mi sono ispirato, in prevalenza, a Van Gogh e ad Antonio Ligabue. Entrambi mi hanno trasmesso tanto: mi ha colpito, e a fondo, la loro storia umana, il loro profondo dolore, quel dolore che non ha mai spento la loro voglia di produrre arte.
Il rapporto con la tua città è molto stretto, e lo dimostri attraverso la tua arte. I quadri che rappresentano Rionero vogliono veicolare un messaggio particolare?
Certo, attraverso i dipinti che rappresentano Rionero in una nuova veste, voglio veicolare un importantissimo “messaggio”: la mia città merita grande sensibilità e attenzione, cerco di esortare al rispetto verso il territorio, e soprattutto alla sua riqualificazione. Amare il luogo in cui si vive significa amare anche sé stessi.
Parliamo del sogno, nell’arte e nella tua vita.
Il sogno, nell’arte e nella mia vita, rende la mia interiorità carica di svariate emozioni, costantemente accesa, e si tratta di una fiamma che niente e nessuno potrebbe spegnere.
E’ impossibile, secondo me, occuparsi di arte quando dentro di sé non è intrinseca la capacità di sognare. La realtà può deludere, può arrecare tristezza, lacrime, dolore. La fantasia, il sogno salvano la vita, rendono l’essere umano capace di oltrepassare le barriere della banalità.
Quale messaggio vuoi lanciare a chi, come te, crede nelle proprie passioni?
Mi viene in mente una frase che viene attribuita a Vincent Van Gogh: “Se senti una voce dentro di te che dice ‘ non puoi dipingere’ allora a tutti i costi dipingi, e quella voce verrà messa a tacere”. Questo è un pensiero profondissimo, che vale per qualunque forma d’arte: la scrittura, la fotografia, la musica (…)
Il mio messaggio, quindi, è di insistere, di non fermarsi, di fare ciò che si ama sempre, di crederci, crederci, crederci.