La Basilicata si sta caratterizzando, da tempo, per una situazione preoccupante di disoccupazione e declino demografico. L’emigrazione riguarda soprattutto la componente più giovane e istruita della popolazione lucana, che non trova opportunità nel mercato del lavoro locale rispetto alle qualifiche raggiunte o che intende conseguire. Questo determina il progressivo invecchiamento della popolazione, che si colloca sul territorio in maniera dispersiva, e in zone con scarse infrastrutture sociali e materiali. Nonostante questi elementi sfavorevoli, soprattutto legati alle aree interne e marginali, è possibile cogliere anche segnali positivi di una nuova organizzazione territoriale. Pietro Rosa, attualmente Medico Veterinario Dirigente dell’ASP di Potenza, e, in precedenza, Consigliere Comunale e Assessore alla Cultura al Comune di Pignola, ha espresso alcuni suoi pareri relativi all’inclusione socio-lavorativa e alle opportunità di crescita nel Mezzogiorno. “Il fenomeno della fuga dei giovani dalla Basilicata-dichiara- allarma non poco. L’assenza di buone prospettive di lavoro per i laureati (medici, professioni sanitarie, e tant’altro) provoca nei giovani scoraggiamento e scelte forzate. Per quanto riguarda il campo agricolo, la manodopera viene affidata a personale prevalentemente straniero. I nostri giovani, per la scarsa redditività del settore agricolo, cercano occupazione nel settore terziario e/o industria, con risultati molto scarsi. Nonostante tutto, vedo una luce in fondo al tunnel perché ho fiducia nel PNRR-aggiunge- per come è stato strutturato relativamente all’aumento dell’occupazione giovanile: favorirà un abbattimento del divario tra donne e uomini, tra territori del sud e resto del Paese, tra aree interne e centri urbani, e tra giovani e popolazione adulta”.Pietro Rosa ha sostenuto più volte di credere molto nel settore dell’agricoltura per l’agevolazione dell’inserimento lavorativo: “Per invertire la rotta occorre- spiega– attraverso una formazione mirata dei giovani, innanzitutto favorire l’incontro tra le professionalità -in tutti i campi presenti sul territorio- con quelle che sono le opportunità occupazionali, a livello locale, presenti e future. Nel settore agricolo del mio paese, Pignola, è necessario sviluppare una politica che miri alla riscoperta dei prodotti agricoli: fagioli, patate, lana, latte ovicaprino, vino (…) Tutto questo in considerazione della parcellizzazione dei fondi agricoli destinati a pascoli, e per le caratteristiche del territorio principalmente collinare”. Si focalizza, infine, sulle prossime elezioni amministrative del Comune di Pignola: “Il prossimo 14 maggio sarà eletta la nuova Amministrazione Comunale, e mi auguro che, attraverso la proposizione di amministratori attenti alle istanze del territorio, sviluppi un programma che vada anche ad incidere sui punti sopra citati. E’ prioritario offrire ai giovani più prospettive per l’immediato futuro. Riguardo alla competizione elettorale che è in corso, sta emergendo uno scenario elettorale che vedrebbe due blocchi elettorali contrapposti: una lista che si riconoscerebbe nel centro sinistra, e una lista di caratura civica ad orientamento centro destra. Secondo il mio parere, il criterio da adottare per la scelta dei futuri capilista o amministratori in genere, è quello di considerare soggetti con alta competenza in ambito amministrativo-gestionale, con una conoscenza di quelle che sono le responsabilità di un amministratore comunale, associata ad un grande attaccamento sociale e civile alla comunità pignolese”.