Qualche tempo fa qualcuno, commentando un articolo, aveva detto “se ne sentissi la musica fluire e accompagnarmi nella lettura, è un buon pezzo”. Chi leggerà questo, non potrà che avvolgersi nella musica melodica tutta occidentale, ma strutturalmente contaminata dalle sonorità etniche orientali di Sweet Revenge o del Thè nel deserto, ovvero di Forbidden Colours.
Spesso leghiamo i ricordi a melodie, che li sottolineano e li valorizzano. Così è stato il primo incontro con le magiche composizioni, che provenivano da Tokyo. Uscire dal primo incontro con la morte e aiutarsi a fuggirne esponendo il fianco al sentimento pragmatico e dolce della musica colta è stato un esercizio che grazie al genio musicale di Ryūichi Sakamoto ha spinto le vele del viaggio attraverso l’hip hop, la musica etnica brasiliana e africana, nella techno virando anche verso brani più melodici o verso la musica lounge e la musica elettronica, l’ambient. Ma ora che, come un fulmine, un sottotitolo di un notiziario nazionale ne annuncia, in ritardo di 6 giorni la sua morte, giunge fulmineo e crudele anche un passo di Dumas “La vita è una tempesta mio giovane amico. Puoi crogiolarti al sole per un momento, e il successivo sei sbattuto contro gli scogli. […]” a ricordare che quel viaggio è finito.
坂本 龍一 Sakamoto Ryūichi era nato a Tokyo il 17 gennaio 1952. È stato considerato uno dei più importanti pioneri della fusione tra la musica etnica orientale e le sonorità elettroniche occidentali. La sua vasta discografia, però, ha spaziato tra vari generi.
Nel 1987 vinse un premio Oscar grazie alla colonna sonora del film L’ultimo imperatore di Bernardo Bertolucci, che realizzò con David Byrne e Cong Su. Tra le altre sue colonne sonore vi sono quelle per l’anime Le ali di Honneamise di Hiroyuki Yamaga (1987), Il tè nel deserto e Piccolo Buddha di Bertolucci (1990 e 1993) e per Tacchi a spillo di Pedro Almodóvar (1992). A Sakamoto venne affidata l’orchestrazione della cerimonia di apertura dei Giochi olimpici del 1992, tenutisi a Barcellona, in Spagna.
Nel luglio del 2014 annunciò, attraverso una lettera sul proprio sito web, che gli era stato diagnosticato un tumore alla faringe (scoperto a causa di un precedente “fastidio alla gola”), e contestualmente comunicò la cancellazione di tutti i propri impegni del 2014, primo fra tutti quello da Direttore al Sapporo International Art festival. Il 3 agosto 2015, sempre nel proprio sito web, dichiarò: «È passato un anno da allora e, ringraziando tutti, sono in gran forma. Sto pensando di tornare al lavoro. Successivamente compone, assieme ad Alva Noto, la colonna sonora del film Revenant – Redivivo.
Nel 2017 pubblicò dopo quasi otto anni un nuovo album da solista intitolato “async“. Il disco venne considerato uno dei migliori album del 2017, a detta della critica internazionale.
È morto il 28 marzo 2023, colpito da un altro tumore, questa volta al colon. Il suo staff ha reso nota la morte solo qualche giorno dopo, il 2 aprile.
di FIlippo Arbace Zingariello