Nel 1656 che il Vescovo di Potenza del tempo, Monsignor Bonaventura Claverio (Claver), invia una lettera a Paolo Di Somma, un amico di don Giuseppe Rendina, primo storico potentin0, vissuto nella seconda metà del 1600, lettera dalla quale, tra altre, apprendiamo questa notizia:

“Nella terra di Saponara nella Chiesa Maggiore si ritrova un’Ambolla piena di Balsamo mischiata ad un SS. Sangue di Gesù Cristo Signore Nostro, donata e portata dalli signori Sanseverini, conti di quella terra dacché furono ricevuti in Gerusalemme, del quale tesoro io ne presi parte e collocatelo in Potenza nel Convento di Santa Maria dei Minori Osservanti Reformati nella propria Cappella, mentre fui mandato a quella volta da Innocenzo X a visitare quella Chiesa della Saponara.”

La semplicità di queste parole compie e disegna la grandezza del contenuto, infatti, non tutti sanno che a Potenza nella Chiesa di Santa Maria del Sepolcro, costruita nel XII secolo dai Templari, è custodita una Preziosissima Reliquia: in Sangue di Cristo.