In cerca d’altri gloriosi lidi, la ciurma dei leoni è affondata inaspettatamente nello “stretto”, sperduta nei labirinti delle onde nemiche, capaci di abbattere l’albero maestro della manovra dei rossoblù, e di portarla nelle strettoie di un inestricabile labirinto. In questo dedalo di corridoi ostruiti, i leoni non sono riusciti ad orientarsi, sempre sospinti lontano dalla meta da raggiungere, dall’azione dei peloritani i quali, utilizzando la propria fisicità, assieme alla capacità tecnica individuale, smorzavano le iniziative degli avversari, e più volte si rendevano pericolosi con brucianti ripartenze verso l’area potentina.
In tal modo, mister Raciti, con i suoi biancoscudati, coglieva un inaspettato successo al Viviani contro il proprio concittadino Raffaele, tecnico del Potenza. Un successo meritato, scandito da sontuose opportunità di un team sagace, opportuno, in grado di leggere il match e di adattarsi cinicamente all’occorrenza. I rossoblù hanno opposto grinta ed animosità, ma non la razionalità e l’essenzialità che dovrebbe avere l’aspirante alla vittoria. I leoni, infatti, non riuscivano a manovrare armoniosamente e s’impegnavano in rush improvvisi, ma convulsi senza un disegno preciso, nonostante la volontà di prevalere. A tale scopo mister Raffaele approntava un offensivo 3-4-3 per azzannare da subito gli avversari: Gasparini a difesa della porta, con il trio difensivo Girasole, Sbraga ed Armini, Hadziamovic e Talia a spingere sugli esterni per sostenere Laaribi e Del Pinto nella costruzione del gioco.
Da parte sua Raciti confermava il modulo del 4-2-3-1, che aveva consentito, mercoledì scorso di battere meritatamente il Pescara e che vedeva Fumagalli tra i pali, protetto dai due centrali Baldè H e Ferrara con Berto e Celesia terzini; due medianacci a difesa della propria ¾ Konatè e Fiorani, quasi sempre in contrasto rispettivamente con Talia e Del Pinto, i quali si rivelavano irriducibili ruba-palloni, mentre Baldè I, andava in pressing su Laaribi in fase di costruzione di gioco, formando il terzetto dei trequartisti con Ragusa ed il teutonico Kragl, sempre impegnati a chiudere gli outs ai difensori potentini, per poi cercare, a palla conquistata, il movimento della punta centrale Perez. Nella sostanza un primo game che è stato inespressivo per entrambe le squadre, con una sola occasionissima al 47° con Krangl che s’involava sulla corsia di destra e pennellava un pallone doc in area per Perez, pronto a disegnare una traiettoria a giro che faceva secco Gasparini salvato da un provvidenziale colpo di testa di Sbraga sulla linea. Terminata in pari la prima frazione, nella ripresa al 6° minuto , un assist di Laaribi metteva il pallone giusto per l’imbucata di Caturano, che, davanti al portiere metteva scriteriatamente al lato.
Goal mancato, goal incassato, la dura legge del calcio che vedeva al 10° compiersi con la splendida triangolazione Krangl, Trasciano e Perez, tutto sullo stretto, in area, conclusa con una rasoiata in diagonale sul 2° palo di un prontissimo Baldè I. Raffaele inseriva Murano e Schimmenti al posto di Del Sole e Di Grazia, scarsamente incisivi, mentre i biancoscudati presentavano Ferrini, un difensore centrale , che andava a completare una difesa a 5, con 3 centrali, facendo di necessità virtù. Eppure al 12° Murano impegnava Fumagalli ed al 17° Laaribi, su una punizione concessa per atterramento di Caturano, colpiva magistralmente l’incrocio dei pali. Continuava, così, la pressione dei leoni, ed al 38° Schimmenti veniva falciato in area, determinando la concessione di un calcio di rigore. Sul dischetto si presentava Caturano che scagliava il pallone ingloriosamente fuori, frantumando le speranze dei potentini, costretti a disperate iniziative per il resto del match, tutte infrante nelle strettoie del labirinto peloritano.