Le festività pasquali si avvicinano, e, come ogni anno, ci si prepara alle importanti celebrazioni che diventano non solo motivo di profonda meditazione, ma anche di aggregazione sociale, per donare a sé stessi e agli altri una nuova luce, una nuova speranza.
Le tradizioni e i riti di questo periodo, donano un significato intenso ai cristiani: la Domenica delle Palme, l’ultima Cena (Coena Domini), il Triduo Pasquale. Le Sacre Rappresentazioni Lucane sono esempi molto suggestivi della Settimana Santa, hanno sempre ottenuto risultati notevoli, provocando il coinvolgimento di moltissime persone.
A Rionero in Vulture torna anche quest’anno, organizzata dall’associazione Pro Loco, e con la collaborazione dell’associazione “Le Mele Marce”, la drammatizzazione delle ultime ore della vita terrena di Gesù Cristo. Il programma, ben organizzato nei minimi dettagli, che ha riscosso successo anche in precedenza, evidenzia le tradizioni rioneresi, molto sentite e partecipate: l’ultima Cena, l’impiccagione di Giuda, la condanna a morte.

Molti attori locali, e comparse, indosseranno abiti molto suggestivi, fedeli riproduzioni dell’epoca (realizzati dalla Pro Loco di Rionero e dal presidente Christian Strazza).
Attraverso un testo ottimamente strutturato dal regista rionerese Nicheo Cervone, sarà messa in scena la Passione Vivente.
L’evento, patrocinato dal Comune di Rionero e dall’APT Basilicata, denominato “Un Uomo? Processo al Cristo”, si terrà domenica 2 aprile, presso il Palazzo Giustino Fortunato, prima nel giardino e poi nel cortile delle Scuderie.
Per distribuire nel miglior modo possibile l’affluenza del pubblico, l’evento sarà suddiviso in due repliche: una alle ore 19.30 e l’altra alle ore 20.30.
Un lodevole progetto, dunque, che provocherà senza dubbio un commovente momento di riflessione, di socialità e di svariate emozioni.