E’ andata proprio così, tra Potenza e Viterbese impegnate al Viviani in uno scontro decisivo per la salvezza, conclusosi felicemente per i padroni di casa; un confronto aspro, difficile, che ha registrato 6 ammonizioni ed un’espulsione e che si è concluso con il successo dei leoni rossoblù.
Il primo è stato un “ Horrible game“, con gioco spezzettato da robusti interventi delle due squadre, che si sono randellate a piacimento, con l’arbitro che ha dovuto sudare per tenere a freno l’agonismo degl atleti. In questo marasma I leoni Tusci, riuscivano ad avere più razionalità nella manovra, fiondando gli esterni sulle fasce e smorzando con un pressing da asfissia i timidi tentativi di costruzione dei leoni Lucani.
Le due formazioni s’erano schierate a specchio entrambe con il 3-5-2: i gialloblù presentavano Dekic in porta, con i tre centrali difensivi Riggio, Capitan Ricci e Monteaugudo, tre marcantoni vincitori di quasi tutti i duelli aerei, anche per le traiettorie scontate dei traversoni che effettuavano gli uomini di Raffaele.In mezzo al campo Rabiu dettava il gioco con la collaborazione di Barillà e Mungo, che spesso combinavano con gli esterni Sevenzato e Demetak. In attacco, nonostante le potenzialità, i gialloblù non riuscivano a mordere, sia con Jallow, (da 7 in condotta per aver colpito in due circostanze il portiere Gasparini, ed espulso per doppia ammonizione al 23° del secondo tempo), ed il bomber Marotta , autore finora di 9 reti ed uomo da guardare a vista, che finivano per essere ben controllati dalla difesa dei padroni di casa.
Di contro, Il Potenza poteva contare su Gasparini tra i pali ed il pacchetto arretrato Rocchi, Armini e Sbraga, governato con saggezza da quest’ultimo nel contrasto delle manovre avversarie. Nelle zone di pensiero, invece, grandi dificoltà d’impostazione con Cittadino, Talia e Steffè, soffocati dalla pressione e sospinti all’indietro e di conseguenza scarsamente lucidi nella gestione della manovra. Sugli outs sia Gyamfi che Hadziasmanovic non riuscivano a saltare l’uomo per creare superiorità numerica, ed erano bloccati nella propria metà campo.
Di tali condizionamenti soffriva la potenzialità offensiva dei leoni, i quali con Caturano e Di Grazia, nonostante gli sforzi, difficilmente trovavano da utilizzare palloni giocabili per rendersi pericolosi.Il primo game terminava con il risultato in bianco e Raffaele al rientro in campo rivoluzionava l’assetto della squadra introducendo un attaccante Del Sole, per un difensore Gyamfi ed inserendo i centrocampisti Laaribi e Logoluso per razionalizzare la manovra finalizzata ad un offensivo 4-3-3.
Le modifiche tattiche trasformavano il gioco dei leoni, che diventava arioso ed in verticale, con il movimento degli esterni offensivi che creavano pericoli alla porta avversaria. A manifestare tale superiorità, giungeva al 16° il goal del solito Caturano, che metteva dentro un pallone manovrato e smistato da un incontenibile Di Grazia.Col vantaggio in tasca i rossoblù facevano girare il pallone ed al 28° hadzianovic, in percussione sull’out s’involava e pennellava un cross per l’accorrente Del Sole lesto a metterla dentro, per il 2-0 definitivo.
Il match terminava, in tal modo, con il doppio vantaggio dei leoni, i quali, ormai, danno l’impressione di essere proiettati verso obiettivi più ambiziosi.