Quello tra Potenza e Monterosi Tuscia, è stato un match emozionante per il ribaltone dei risultati, ma non per l’intrinseco contenuto tecnico che ha trovato grandi espressioni solo in occasione delle reti ed in qualche circostanza di gioco.

E’ palese il fatto che i Tusci abbiano a recriminare per il 2-2 finale, raggiunto dal Potenza al 51° della seconda frazione di gioco, in piena zona Cesarini. I padroni di casa, d’altronde, a parte il goal realizzato all’11°da Di Grazia, su una splendida apertura a sinistra di Caturano, e con un angolatissimo drop sul 1° palo, non concretizzavano alcunché, mentre gli ospiti, dopo il contraccolpo iniziale, tentavano di affacciarsi in area avversaria, potendo avvalersi di ottime soluzioni aeree. Ma la connotazione della formazione di Leonardo Menichini, è la grande fisicità dei suoi uomini, vocati ad un pressing alto ed intenso, e capaci d’intercettare palloni, raddoppiando in tutte le zone del campo.

Eppure, lo schema tecnico dei biancorossi, è apparso estremamente offensivo con 4 difensori in linea, a protezione di Aita, quali capitan Piroli e Cancellieri sugli esterni, Mbende e Borri in zona centro-difensiva; in mezzo al campo Lipani , il metronomo, con Verde e Parlati a coprire i fianchi, linfa per l’inventore di gioco Carlini, trequartista, al servizio di due mostri dell’area di rigore, Rossi e Costantino, perfettamente integrati.

I rossoblù erano anch’essi in versione offensiva con mister Siviglia che presentava Gasparini tra i pali, Gymfi e Rillo terzini, con Girasole e Matino in difficoltà per la pressione degli attaccanti etruschi. In zona di costruzione Laaribi dettava i tempi sostenuto da Logorusso e Talia, che francobollava Carlini in avanzata; gli esterni offensivi, Emmausso e Di Grazia sostenevano e s’integravano le iniziative offensive di Caturano.

Nonostante questa impostazione i leoni mordevano per i primi 15 minuti realizzando anche il goal del vantaggio, e poi cominciavano a soffrire la gestione della manovra, con Laaribi che pian piano si spegneva, anche se nel 1 game i biancorossi non riuscivano ad approfittarne. Già nel 2° la musica cambiava, con Gasparini che era costretto a 3 interventi complicati su Mbende, il gigante colored, ed il pericoloso Costantino di testa ed in girata.

Puntuale, quindi, al 21° giungeva il goal del bomber Costantino (4 goal realizzati finora ) che raccoglieva un cross di Gasperi, su errore d’impostazione di Gymfi e metteva dentro imparabilmente. Tre minuti dopo i Tusci passavano in vantaggio con splendida rovesciata di Parlati su un assist, manco a dirlo di testa, del solito Costantino, generato da un altro errore d’impostazione di Emmausso. Di conseguenza Siviglia immetteva 4 attaccanti: Volpe, Del Sole, Schimmenti e Belloni, quest’ultimo al posto di uno spento Caturano, tentando il tutto per tutto. Così, al 47° Schimmenti, in ripartenza, costringeva al fallo ed all’espulsione il difensore Piroli, con conseguente concessione di un calcio di rigore. Ci pensava Emmausso all’esecuzione, rivelatasi decisamente infelice, con il pallone respinto da un pronto Aita.

Poi, all’ultimo respiro, al 51°, su mischia in area, Emmausso era lesto a metterla nel mezzo, per il tocco beffardo di Belloni, il quale impallinava l’impotente, nella circostanza, l’estremo difensore Aita. Da quanto descritto, appare evidente le difficoltà dei leoni ad impostare il gioco, dovute, forse, non solo ad una condizione fisica non ancora ottimale, ma anche a sincronismi tattici da perfezionare.